Disturbi psicomotori (ritardo, inibizione, instabilità)
I Disturbi psicomotori si dividono in:
Ritardo psicomotorio
È una modalità generica con cui si segnala il ritardo delle principali competenze psicomotorie (motricità, linguaggio, schema corporeo, organizzazione percettiva, grafica ecc.).
Tale definizione viene utilizzata soprattutto nei bambini più piccoli dove lo sviluppo delle competenze cognitive è più difficilmente valutabile.
Instabilità:
L”instabilità psicomotoria” è caratterizzata dalla presenza di disturbi psichici che sono causa dell’iperattività.
L’’instabilità psicomotoria è contrassegnata da labilità dell’attenzione, motricità incontrollata e ipervigilanza, che sono caratteristiche tipiche del periodo tra i 2 e i 3 anni, e che hanno perciò fatto pensare a una specie di ‘permanenza’ del bambino in questo stadio di sviluppo.
Inibizione:
In ambito psicomotorio, il termine “inibito” viene usato quando da parte dei bambini vi è una mancanza di investimento verso il mondo esterno. Alcuni bambini vivono ogni situazione nuova con difficoltà; la paura, l’angoscia e l’ansia del “non conosciuto” prendono il sopravvento sul desiderio di conoscere e sapere, innescando il rinforzo negativo o, addirittura, consolidando l’inibizione. All’interno della stanza, questi bambini restano spesso immobili con le spalle rivolte al muro e lo sguardo basso, a voler significare il loro non desiderio di investire, ma anche la loro paura di incontrare l’altro. In questa situazione, vissuta con un forte carico emotivo, non vi è né ricerca né propensione verso l’esterno, ma un’involuzione all’interno che implementa lo stato inibitorio.