Il Disturbo di Sviluppo della Coordinazione Motoria (Developmental Coordination Desorder DCD) si manifesta quando le prestazioni in compiti di coordinazione motoria, fini o grosso motori, sono significativamente al di sotto del livello atteso rispetto all’età e allo sviluppo intellettivo.
Le principali difficoltà che incontrano i bambini con Disturbo della Coordinazione Motoria possono consistere nell’incapacità dell’uso del movimento, ma anche dell’apprendimento di strategie per risolvere i problemi legati alle attività motorie. Poiché le capacità motorie non diventano automatiche per questi bambini, essi devono dedicare uno sforzo e un’attenzione supplementari per portare a termine le attività motorie, anche quelle già acquisite in precedenza.
Spesso i bambini affetti da DCD non riconoscono le somiglianze tra determinate attività motorie e ciò comporta una difficoltà a trasferire le proprie capacità motorie da un’attività all’altra (ad es. prendere una palla grande e prendere una palla piccola). Presentano inoltre difficoltà a generalizzare le proprie capacità motorie nelle diverse situazioni (ad es. un bambino che si avvicina al bordo di un marciapiede deve capire che salire sul marciapiede è un’attività simile a salire le scale). La necessità di reagire ad un ambiente mutevole (ad es. colpire una palla in movimento, o evitare gli altri bambini nei giochi di squadra) comporta un’ulteriore difficoltà per i bambini affetti da DCD, in quanto per loro è difficile rilevare le informazioni derivanti dall’ambiente e far reagire il proprio corpo in modo tempestivo.
Le caratteristiche principali del bambino con DCD sono le seguenti:
- Il bambino può essere goffo o impacciato nei movimenti. Può urtare, rovesciare o far cadere le cose.
- Il bambino può avere difficoltà con le abilità grosso-motorie (tutto il corpo), le abilità fino motorie (uso delle mani) o entrambe.
- Il bambino può sviluppare in ritardo alcune capacità motorie quali andare in triciclo/bicicletta, afferrare una palla, saltare una corda, allacciare i bottoni e i lacci delle scarpe.
- Il bambino può mostrare una discrepanza tra le proprie capacità motorie e le capacità in altre aree. Ad esempio, le capacità intellettuali e linguistiche possono essere piuttosto sviluppate, mentre le capacità motorie possono risultare in ritardo.
- Il bambino può avere difficoltà ad acquisire nuove capacità motorie. Una volta acquisite, alcune capacità motorie possono essere eseguite abbastanza bene, mentre altre possono continuare ad essere svolte con scarsi risultati.
- Il bambino può avere più difficoltà a svolgere attività che richiedono un cambiamento continuo della posizione del corpo oppure quando deve reagire a cambiamenti dell’ambiente.
- Il bambino può avere difficoltà a svolgere attività che richiedono l’uso coordinato di entrambi i lati del corpo (ad es. tagliare con le forbici).
- Il bambino può mostrare uno scarso controllo della postura e uno scarso equilibrio, soprattutto in attività che richiedono equilibrio (ad es. salire le scale, stare in piedi mentre ci si veste).
- Il bambino può avere difficoltà a scrivere in stampatello o a mano libera. Questa capacità implica una continua interpretazione del feedback in merito ai movimenti della mano e la contemporanea pianificazione di nuovi movimenti, ed è un’attività molto difficile per la maggior parte dei bambini affetti da DCD.
La Disprassia Evolutiva
La Disprassia viene generalmente inclusa nella definizione di disturbi della Coordinazione Motoria DCD (Developmental Coordination Desorder). La Disprassia Evolutiva è infatti riconosciuta come un disturbo congenito o acquisito precocemente che, pur non alterando nella sua globalità lo sviluppo motorio, comporta difficoltà nella gestione dei movimenti comunemente utilizzati nelle attività quotidiane (ad es. vestirsi, svestirsi, allacciarsi le scarpe) e nel compiere gesti espressivi (che servono a comunicare emozioni, stati d’animo); inoltre è deficitaria la capacità di compiere sia gesti transitivi (che comportano l’uso di un oggetto, abilità manuali) che intransitivi (non rivolti ad un oggetto, a contenuto prevalentemente simbolico).
Il bambino disprattico, in genere, non si sa “organizzare” nelle “azioni” che compie:
- il gioco risulta povero e ripetitivo;
- non si sa spogliare e vestire da solo;
- è difficile che attivi spontaneamente la capacità di disegnare;
- il linguaggio fatica a decollare.
Spesso alcuni suoni della lingua sono di difficile acquisizione e quando sono acquisiti, la loro posizione all’interno delle parole, risulta non corretta.