Psicoterapia individuale e di gruppo dell’età evolutiva
COME SI AVVIA UNA PSICOTERAPIA
L’eventuale avvio di un percorso psicoterapeutico con un bambino/preadolescente/adolescente è SEMPRE preceduto da un’iniziale valutazione psicodiagnostica, necessaria al terapeuta per arrivare ad avere una prima diagnosi, o inquadramento della situazione problematica e, qualora ve ne sia la necessità, a condividere con i genitori il progetto terapeutico e i relativi obiettivi.
Non è detto che una prima consultazione con i genitori esiti sempre verso l’avvio di un percorso terapeutico con il minore. In alcuni casi, in particolar modo se il bambino è molto piccolo, il terapeuta può proporre un percorso di consulenza alla coppia genitoriale teso a favorire il superamento delle problematiche riportate, anche senza incontrare direttamente il bambino.
Qualora, invece, si ritenga necessario l’avvio di un percorso terapeutico con il minore, tale spazio viene concepito come un luogo di scambio e confronto dove il minore può gradualmente esprimere e riconoscere le proprie difficoltà, vulnerabilità ma anche le proprie risorse.
COSA ACCADE NELLA STANZA DI PSICOTERAPIA
Generalmente i bambini accedono volentieri ad uno spazio di psicoterapia, se concepito come luogo di incontro tra due persone dove, attraverso il gioco, il disegno, il racconto di storie e, più in generale, l’espressione della propria creatività e soggettività, poter scoprire qualcosa di nuovo su di sé, sulle origini delle proprie difficoltà, sulle modalità per superarle.
“La psicoterapia ha luogo là dove si sovrappongono due aree di gioco, quella del paziente e quella del terapeuta. La psicoterapia ha a che fare con due persone che giocano insieme”, sosteneva D. Winnicott.
Ciò che il bambino, insieme al terapeuta, “fanno” durante la seduta di psicoterapia non è tanto importante, è invece importante l’uso che il terapeuta fa dell’esperienza e del materiale che emerge nelle sedute, aiutando il bambino a connettere tale materiale con la sua storia e con quello che accade dentro e fuori di sé. L’esito dell’intero processo terapeutico è portare il bambino a saper costruire una narrazione di sé coerente, che gli permetta di avere fiducia nelle proprie capacità tenendo insieme la consapevolezza delle proprie risorse quanto delle proprie vulnerabilità.
Il percorso psicoterapeutico del bambino è sempre accompagnato da incontri con i genitori, considerati quali punti di riferimento imprescindibili nonché “collaboratori esperti”, per favorire un continuo processo di scambio e confronto su quanto avviene dentro e fuori la terapia, nonché per attivare tutte quelle ricorse utili al raggiungimento degli obiettivi concordati.